Umberto Eco, Apocalittici e integrati – p. 213

Non rimane quindi che mettere Superman a confronto con una serie di ostacoli, curiosi per la loro imprevedibilità, ma in definitiva sormontabili da parte dell’eroe. […] Ma questo non risolve nulla. Infatti, vinto l’ostacolo, e vintolo entro un termine prefissato dalle esigenze commerciali, Superman ha pur sempre compiuto qualcosa; il personaggio di conseguenza ha fatto un gesto che si inscrive nel suo passato e grava sul suo futuro; in altre parole ha fatto un passo verso la morte, è invecchiato sia pure di un’ora, ha accresciuto in modo irreversibile il magazzino delle proprie esperienze. Agire, quindi, per Superman come per qualsiasi altro personaggio (e per ciascuno di noi) significa consumarsi. […] Ora Superman non può consumarsi, perché un mito è inconsumabile. Il personaggio del mito classico, si è visto, diventava inconsumabile proprio perché all’essenza della parabola mitologica apparteneva l’essersi egli già consumato in qualche azione esemplare;