A quell’epoca, mentre mi avviavo verso la trentina, avevo perso qualsiasi ambizione di grandezza.
Estratti da “Il mestiere di scrivere”
Raymond Carver, Il mestiere di scrivere – p. 16
Isak Dinesen diceva che lei scriveva un po’ ogni giorno, senza speranza e senza disperazione. Un giorno o l’altro metterò questa frase su una scheda sei-per-dodici e l’attaccherò sulla parete vicino alla mia scrivania.
Raymond Carver, Il mestiere di scrivere – p. 40
Uno dei suoi principî fondamentali era che uno scrittore scopre quello che vuol dire mediante un continuo processo consistente nel vedere quello che ha già detto. E questa visione, questo processo di messa a fuoco della visione, si otteneva mediante la revisione.
Raymond Carver, Il mestiere di scrivere – p. 55
La stesura iniziale mi sembra la parte difficile da superare per poi andare avanti e divertirmi con il racconto. La revisione per me non è un obbligo sgradito – anzi, è una cosa che mi piace fare. Forse sono per natura piú riflessivo e attento che spontaneo, e qui sta forse il motivo di questa predilezione.
Raymond Carver, Il mestiere di scrivere – p. 75
Ezra Pound afferma che «una fondamentale accuratezza d’espressione è il solo e unico principio morale della scrittura». Ma se interpretiamo il termine «accuratezza» nel senso di uso onesto del linguaggio, di dire esattamente quel che si vuol dire al fine di ottenere esattamente i risultati che si vogliono ottenere, è possibile incoraggiare e aiutare gli studenti a praticare una scrittura onesta e forse perfino insegnar loro come ottenerla.
Raymond Carver, Il mestiere di scrivere – p. 81
Quando si finisce di leggere un bellissimo racconto e si mette via il libro, ci si dovrebbe fermare un momento, come per riprendersi. In questo momento, se lo scrittore è riuscito nel suo intento, ci dovrebbe essere il senso di una comunione emotiva e intellettuale.
Raymond Carver, Il mestiere di scrivere – p. 125
«Capii che gli scrittori erano gente che non passava il sabato in lavanderia». Hemingway si sarebbe mai fatto sorprendere in una lavanderia a gettoni? Neanche morto, ma William Carlos Williams forse sí. E lo stesso dicasi per lo scrittore piú amato da Carver, Čechov. Sia in classe che nelle sue pagine, in qualche modo Carver riusciva a comunicare la tonificante notizia che nel regno delle lettere c’era anche il bucato da fare.
Raymond Carver, Il mestiere di scrivere – p. 132
Secondo me, la trama, una linea narrativa, è molto importante. Sia che scriva poesia oppure prosa, cerco sempre di raccontare una storia.